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martedì 15 gennaio 2013

Lapislazzuli


L’uomo conosce e utilizza il Lapislazzuli da quasi 7000 anni. Ne sono state trovate tracce in siti archeologici egiziani, greci, romani e arabi. È una pietra facile da lavorare, non è utilizzata solo in gioielleria, è anche intagliata, scolpita, usata per mosaici e lavorata per utilizzarne i blu pigmenti per make up e pittura.

amuleto egiziano
Nella cultura egizia questa pietra ha una forte connessione con la religione, archeologi hanno trovato moltissimi amuleti e talismani creati in Lapis.
affresco basilica S. Francesco in Assisi
Il blu intenso che la contraddistingue la rende una delle protagonista della pittura religiosa in Italia e Europa. I bellissimi affreschi del Giotto nella Basilica di S. Francesco in Assisi mostrano un cielo in blu cobalto creato proprio con pigmenti di Lapis.  Fanno un certo effetto soprattutto se considerate che a quell'epoca questa pietra era molto costosa e proveniva da un'unica risorsa: Afghanistan.




Lazurite
Il lapislazzuli non è una gemma ma una roccia, il che significa che è un aggregato di diversi minerali: Lazurite  Calcite e Pirite;  più altri minerali di minore importanza. La qualità della pietra si determina dalla percentuale di questi tre; per esempio, se la calcite è troppo visibile nella pietra, essa sembrerà biancastra e meno desiderabile.
Pirite
Calcite






     

La presenza di scaglie di pirite la impreziosiscono, facendola rassomigliare ad un cielo pieno di stelle, ecco perché in passato è stata sempre associata nelle cure di cristalloterapia perché infonde una sensazione di calma e pace. Re e regine la possedevano come simbolo di potere: essa era vista come un pezzo di cielo che gli dei avevano donato agli uomini.
Il colore migliore è il blu violaceo con qualche scaglia di pirite e nessuna traccia visibile di calcite. Troppa calcite o pirite può abbassare la sua qualità e la fa apparire verdastra e di poco valore. La sua durezza è di 5-6 sulla scala di Mohs.
Si può trovare in diverse tonalità di blu, esse dipendono dagli altri minerali che formano l’aggregato.
Non sono tantissime le miniere di Lapis: la migliore qualità si trova in Afghanistan, la risorsa più antica, ma se ne trovano pure in Cile e Russia.

Poiché i lapis della migliore qualità sono ben prezzati sul mercato, i trattamenti per aumentarne la bellezza sono molto frequenti ma non molto stabili, il che fa ridurre il valore delle gemme trattate a favore di quelle non trattate. La più usata è la tintura blu, che copre le eventuali presenze di calcite, ma che è facile da rimuovere con dell’acetone. Di solito dopo la tintura la pietra è impregnata con della cera, per proteggerla e farla apparire più lucida.
Gilson


Imitazioni di lapislazzuli sono tanti e vecchi quasi come lo stesso Lapis. Vetro, plastica e ceramica sono molo comuni nel mercato, sono sintetici e economici. Un altro materiale sintetico creato apposta per imitare il lapis è il Gilson, detto anche Lapis Svizzero, che ad una prima vista assomiglia proprio all’originale, ma in effetti è molto poroso, la sua durezza è 3 e la superficie è opaca. Il colore è perfettamente omogenee le scaglie di pirite sono ben distribuite. Altri sostituti sono il calcedonio e la sodalite.

1 commento:

  1. Complimenti Claudia!
    Sei molto professionale, preparata e anche molto fotogenica! ;)

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