L’uomo conosce e utilizza il Lapislazzuli da quasi 7000 anni. Ne sono state trovate tracce in siti archeologici egiziani, greci, romani
e arabi. È una pietra facile da lavorare, non è utilizzata solo in gioielleria,
è anche intagliata, scolpita, usata per mosaici e lavorata per utilizzarne i
blu pigmenti per make up e pittura.
amuleto egiziano |
Nella cultura egizia questa pietra ha una forte connessione
con la religione, archeologi hanno trovato moltissimi amuleti e talismani
creati in Lapis.
affresco basilica S. Francesco in Assisi |
Il blu intenso che la contraddistingue la rende una delle
protagonista della pittura religiosa in Italia e Europa. I bellissimi affreschi
del Giotto nella Basilica di S. Francesco in Assisi mostrano un cielo in blu
cobalto creato proprio con pigmenti di Lapis.
Fanno un certo effetto soprattutto se considerate che a quell'epoca questa
pietra era molto costosa e proveniva da un'unica risorsa: Afghanistan.
Lazurite |
Il lapislazzuli non è una gemma ma una roccia, il che
significa che è un aggregato di diversi minerali: Lazurite Calcite e
Pirite; più altri minerali di minore
importanza. La qualità della pietra si determina dalla percentuale di questi
tre; per esempio, se la calcite è troppo visibile nella pietra, essa sembrerà
biancastra e meno desiderabile.
Pirite |
Calcite |
La presenza di scaglie di pirite la impreziosiscono,
facendola rassomigliare ad un cielo pieno di stelle, ecco perché in passato è
stata sempre associata nelle cure di cristalloterapia perché infonde una sensazione
di calma e pace. Re e regine la possedevano come simbolo di potere: essa era
vista come un pezzo di cielo che gli dei avevano donato agli uomini.
Il colore migliore è il blu violaceo con qualche scaglia di
pirite e nessuna traccia visibile di calcite. Troppa calcite o pirite può
abbassare la sua qualità e la fa apparire verdastra e di poco valore. La sua
durezza è di 5-6 sulla scala di Mohs.
Si può trovare in diverse tonalità di blu, esse dipendono
dagli altri minerali che formano l’aggregato.
Non sono tantissime le miniere di Lapis: la migliore qualità
si trova in Afghanistan, la risorsa più antica, ma se ne trovano pure in Cile e
Russia.
Poiché i lapis della migliore qualità sono ben prezzati sul
mercato, i trattamenti per aumentarne la bellezza sono molto frequenti ma non
molto stabili, il che fa ridurre il valore delle gemme trattate a favore di
quelle non trattate. La più usata è la tintura blu, che copre le eventuali
presenze di calcite, ma che è facile da rimuovere con dell’acetone. Di solito dopo
la tintura la pietra è impregnata con della cera, per proteggerla e farla
apparire più lucida.
Gilson |
Imitazioni di lapislazzuli sono tanti e vecchi quasi come lo
stesso Lapis. Vetro, plastica e ceramica sono molo comuni nel mercato, sono
sintetici e economici. Un altro materiale sintetico creato apposta per imitare
il lapis è il Gilson, detto anche Lapis Svizzero, che ad una prima vista
assomiglia proprio all’originale, ma in effetti è molto poroso, la sua durezza
è 3 e la superficie è opaca. Il colore è perfettamente omogenee le scaglie di
pirite sono ben distribuite. Altri sostituti sono il calcedonio e la sodalite.